Rito di ammissione tra gli aspiranti agli ordini sacri di Joseph Hoina (Silenziosi Operai della Croce).

Celebriamo per vivere ed è importante non smarrire mai il senso dei nostri riti. Non solo in ambito liturgico, ma in qualsiasi accadimento a cui attribuiamo un senso celebrativo (anche, ad esempio, in una festa di compleanno).
Il senso, per il rito di ammissione tra gli aspiranti agli ordini sacri, è prendere coscienza e orientare un cammino ecclesiale, personale e comunitario. Le domande che il vescovo rivolge al candidato interpellano la decisione di completare seriamente la preparazione al ministero, in spirito di servizio qualificato e consapevole.
I Silenziosi Operai della Croce di casa Mater Misericordiae a Gerusalemme, hanno celebrato gioiosamente tale rito, accompagnando il cammino del confratello camerunese Joseph Hoina.  Diverse circostanze hanno condotto la nostra comunità a collocare i tre “passi” previ all’ordinazione diaconale di Joseph (ammissione, lettorato, accolitato), in una successione meno abituale. Se è consueto che il rito di ammissione apra il percorso ai ministeri del lettorato e accolitato, nel nostro caso tale rito è stato, invece, l’ultimo tramite verso il diaconato.

 

 

La celebrazione ha così assunto una particolare valenza, nell’assumere e orientare, qualificandolo, il percorso ministeriale già assunto da Joseph come lettore e accolito.
Significativi contesti, semplici ed eloquenti, hanno fatto da cornice all’assunzione di tali ministeri. La comunità delle Figlie della Carità del Monte degli Ulivi, dove abitualmente Joseph proclama la Parola nel contesto della celebrazione eucaristica; la casa per anziani di Abu Dis, Home Notre Dame de Douleurs, dove la funzione di accolito è solita misurarsi con il servizio alla debolezza sapiente dell’età anziana.
Le riflessioni su tempi e modi, luoghi e circostanze, celebranti e celebrazioni, hanno così permesso di maturare una buona attenzione alla vita liturgica interna alla comunità di  casa Mater Misericordiae, orientando ai “sacri ministeri” anche la ministerialità quotidiana, propria di ogni forma di vita consacrata.
Traguardo e trasformazione, il rito di ammissione tra gli aspiranti agli ordini sacri è stato presieduto da mons. William Shomali, Vicario Generale e Vicario Patriarcale per Gerusalemme e la Palestina.
In coordinamento con il vicario per la pastorale dei Migranti, p. Matthew Marcel Coutinho, si è deciso di svolgere la celebrazione nel corso dell’eucarestia domenicale (23 giugno 2024) con la comunità filippina del Buon Pastore, presso la Chiesa del Rosario, in Gerusalemme.
Il nostro confratello Joseph, quest’anno, ha terminato egregiamente gli studi teologici e siamo lieti di aver celebrato con lui, in questo rito, la consapevolezza di un traguardo ma, ancora di più, di un punto di partenza formidabile. Il sacramento dell’ordine sacro è trasformante: per il dono di grazia del Signore e per la quotidiana e umile dedizione agli altri, cui è chiamato a dedicarsi colui che lo riceve.
Celebrare è per la vita. Quando riusciamo ad accoglierla e a migliorarla, abbiamo offerto un ottimo servizio ad ogni essere vivente.

(comunità sodc Mater Misericordiae)

 

Celebrare è per la vita, ogni vocazione è per servire. Raccolta di immagini dal cammino verso gli ordini sacri di Joseph Hoina, Silenziosi Operai della Croce.