La comunità di casa Mater Misericordiae è quella che risiede nel territorio più ad oriente, all’interno dell’Associazione internazionale dei Silenziosi Operai della Croce. Lo abbiamo ricordato iniziando il nuovo anno 2025 (un’ora in anticipo rispetto all’Italia).

Tale considerazione evidenzia un baricentro associativo un po’ arretrato, eurocentrico, pur con presenze significative in Africa (Camerun e Togo) e Sud America (Colombia). Tornando all’Oriente, siamo pur sempre sul Mar Mediterraneo, quindi in un Vicino Oriente.

In attesa di trovare una qualche “Via della Seta”, apostolica e missionaria, che ci sospinga oltre, vogliamo considerare come Gerusalemme (insieme a Nazareth e Betlemme) sia comunque il luogo più a “oriente” del mondo, nell’esperienza del mistero ineffabile dell’Incarnazione, vita, morte e risurrezione del Signore.

 

 

Lo ricordiamo ogni giorno nella liturgia delle ore, con il cantico di Zaccaria: “Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace.” (Luca 1,78-79).

Abbiamo avuto modo di celebrare tale consapevolezza nella solennità della Madre di Dio, il primo di gennaio, Giornata Mondiale della Pace. Insieme ad altre comunità di vita consacrata e a laici volontari presenti sul territorio, ci siamo riuniti presso il Monastero delle Carmelitane del Monte degli Ulivi (chiesa del Pater). Il messaggio del Santo Padre in occasione della 58ma Giornata Mondiale della Pace ha suggerito una traccia per una preghiera comunitaria articolata, accompagnata da silenzio e riflessione, canto e invocazioni. Come quella, accorata, espressa dal titolo del messaggio pontificio: “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”. (l.r.)