“Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita” (Gv 5,7). Così si rivolse a Gesù il paralitico, disteso accanto alla piscina dei “5 portici”, detta Betzatà.

Considerando che la piscina ha una profondità di 14 metri, verrebbe da dire: “Buon per te, figliolo!”.

La visita dal luogo ci permette di chiarire l’inghippo e di comprendere altre cose interessanti. Dalle fonti letterarie sappiamo che nel IV secolo qui si ricordava il miracolo della guarigione del paralitico.

Ciò che è visibile del luogo sono i resti della piscina (Gv 5,2-15), di una chiesa del periodo bizantino (Santa Maria alla Probatica / 441-460), di un monastero del periodo crociato (1100-1250).

 

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Le piscine sono due, separate da una muraglia su cui venne in parte costruita la chiesa bizantina. Accanto alle piscine, vi erano dei bagni. L’acqua creduta miracolosa era incanalata dalle piscine (profonde 14 m) e versata nei bagni. Con o senza un angelo predisposto ad agitare le acque, queste si muovevano certamente, scorrendo dalle piscine ai bagni, dove era possibile accedere e dove il paralitico sostava attendendo che qualcuno si occupasse di lui.

Dagli scavi sono emersi resti del periodo romano (135 d.C.) che attestano la presenza di culto ad Asclepio (divinità sia greca sia romana della medicina). Sono stati trovati tipici segni di “ex voto”: un piede, raffigurazioni di serpenti, figure umane, barche…

Incontriamo una potente tradizione di cure e guarigioni in questo luogo, nel segno dell’acqua. Immagine di vita molto potente, senza acqua nessuna forma di vita è possibile.

L’immagine dell’immersione ci offre inoltre una idea molto “olistica”. L’acqua avvolge il corpo immerso, ne raggiunge ogni parte, totalmente, vitalmente.

L’antico vescovo di Gerusalemme, Cirillo, ci esorta a farci carico delle attese di quanti necessitano di cure, di una presenza che sappia condividere salvezza (con o senza acqua miracolosa).

Dove Gesù appare, là appare la salvezza… Va intorno alle piscine, non per ammirare le costruzioni, ma per curare i malati. A Gerusalemme c’era una piscina Probatica che aveva cinque portici: quattro all’intorno, il quinto nel mezzo… (Cirillo di Gerusalemme, Omelia sul paralitico della piscina, 1-2 / 348 d.C.)

 

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